Percorriamo piano, io e l'amico confuso, i portici, dalle arcate basse e comprensive; per un momento mescolati a gente in abito da sera che abbandona una piccola esposizione di pittura moderna: profumi, fragranze, essenza di fiori, qualche sciarpa, una ragazza e un ragazzo in grigio avvinghiati contro il muro, al riparo dalle luci giallastre.
Un suono lontano di flauto. Molto lontano; alternato a un abbaiare soffocato.
E nebbia. Nebbia a carezze.