venerdì 30 settembre 2011

Se piove

Chiusa la porta il mondo si restringe in manifesti arricciati, ingrandimenti ed elaborazioni fotografiche, scritte a rilievo, intrecci di fiori e rampicanti dipinti, piastrelle a geografia complessa e inestricabile, labirintiche, finestrelle sbarrate su vetri opalini, composizioni di fiori e infinite minuscole bottiglie di liquore sigillato. Troppo poco, a un primo sguardo: un gioco a incastri, indefinibile, casuale amalgama, supporto statico a idee che non arrivano, neutro fondale privo di annotazioni, segni o nuove sceneggiature elementari. Chitarra elettrica accordata e amplificatore senza cavo.

domenica 25 settembre 2011

Frittelle e gesso

Sotto casa, grande giardino senza segreti, nebbia quasi scomparsa. Avverto luce e odori della cena, sono libero: conclusi studio, ripetizione, lista della nonna, lista della mamma; il cancello sprangato. Un po' di freddo alla zona scoperta delle gambe, sotto lo spesso cappotto. Amichevole suono di ghiaia gelata. Sono in casa. Di nuovo bambino. La terrina con l'impasto che aspetta di essere mescolato, a lungo. Anche questa volta il nonno mi concede il privilegio. E' tardi, mi sento stanco. Ma è uno dei miei incarichi preferiti. Dopo cena... frittelle con le mele. Profumo, tepore, piacere. Sonno pesante.
La colazione di fretta. La lunga strada con la cartella di cuoio stracolma. Neve ammucchiata. Aula stipata di banchi. Odore d'inchiostro e di gesso.

giovedì 22 settembre 2011

Inaugurazione Sabato 24 settembre 2011
Ore 9,30 -19,30
Via Alberto da Giussano, 2 - Legnano (MI)

martedì 6 settembre 2011

Un bel tuffo dal pontile

Basta decidersi e non tenere conto che è proibito: ci si alza di scatto dalla sdraio e si fugge verso il molo, sorprendendo chiunque. Si corre per qualche stabilimento con accelerazioni e rallentamenti depistanti, stampando passi profondi nel bagnasciuga, e si guadagna l'imbocco del pontile (se si vuole, un rapido sguardo, ma rapido, al Forte). Gimcana tra passanti e bagnanti sbalorditi che affollano il lunghissimo trampolino di lancio e via per la calda striscia grigia e granulosa, avventandosi senza alcun rallentamento nella simulazione d'abisso che si spalancherà davanti fra non molti secondi, gridando compostamente, mani giunte a fendere l'etere, in plastico tuffo, penetrando come freccia in infinita massa d'acqua salata, tra grosse bolle d'aria, intrappolate in mezzo ai flutti provocati, e mulinelli fluidi a varia potenza, gradazione, inclinazione e conicità.