sabato 21 agosto 2010

Sad Eyed Lady of The Lowland - Bob Dylan (con traduzione)

Qui la musica


# With your mercury mouth in the missionary times           
and your eyes like smoke and your prayers like rhymes
and your silver cross and your voice like chimes
oh who do they think could bear you.
With your pockets well protected al last
and you street car visions which you place on the grass
anf your flesh like silk and your face like glass
who could they get to carry you.

   (refrain)       sad eyed lady of the lowlands                       
                        where the sad eyed prophets say that no man comes
                        my warehouse eyes my arabian drums
                        should I put them by your gate
                        or sad eyed lady should I wait.

# With your sheets like metal and your belt like lace
and your deck of cards missing the jack and the ace
and your basement clothes and your hollow face
who among them to think he could outguess you.           
With your silhouette when the sunlight dims
into your eyes where the moonlight swims           
amd your matchbook songs and your gipsy hymns           
who among them would try to impress you. (refrain)

# The kings of Tyrus with their convict list
are waiting in line for their geranium kiss           
and you wouldn't know it would happen like this           
but who among them really wants just to kiss you
With your childhood flames on your midnight rug
and your spanish manners and your mother's drugs
and your cowboy mouth and your curfew plugs
who among them do you think could resist you. (refrain)           

# Oh the farmers and the businessman they all did decide
to show you where the dead angels are that they used to hide
but why did they pick you to simpatize with their side
how could they ever mistake you.
They wished you'd accepted the blame for the farm
but with the sea at your feet and the phony false alarm
and with the child of a hoodlum wrapped up in your arms
how could they ever have persuaded you. (refrain)

# With your sheets metal memory of cannery row
and your magazine husband who one day just had to go           
and your gentleness now which you just can't help
but show oh who among them do you think would employ you.           
Now you stand with your thief you're on his parole
with your holy medallion that your fingertips now did fold
and your saint like face and your ghost like soul
who among them could ever think he could destroy you. (refrain)

------------------------------------------------------------------------------------

Traduzione:
Signora delle vallate dagli occhi tristi

Con la tua bocca di mercurio nei tempi missionari
e i tuoi occhi come fumo e le tue preghiere come rime
e la tua croce d'argento e la tua voce come campane
chi, pensano gli altri, potrebbe sopportarti
con le tue tasche finalmente ben protette
e le tue visioni di autobus che corrono sui prati
e la tua carnagione come seta e il tuo volto come vetro
chi mai convincerebbero a portarti.

Ritornello:
          signora delle vallate dagli occhi tristi
          dove i tristi profeti narrano nessun uomo possa giungere
          i miei occhi senza confini i miei tamburi arabi
          li deporrò signora al tuo cancello
          oppure dovrò ancora aspettare.

Con le tue lenzuola di metallo e la tua cintura di merletto
e il tuo mazzo di carte senza il fante e l'asso
e i tuoi vestiti dimessi e il tuo volto scavato
chi di loro mai penserebbe di ingannarti
con la tua silhouette quando la luce del sole si abbassa
nei tuoi occhi dove nuota la luna
e le tue canzoni su bustine di fiammiferi e i tuoi inni gitani
chi di loro mai cercherebbe di impressionarti. (Ritornello)

I re di Tiro con le loro liste di prigionieri
stanno aspettando per il loro bacio di geranio
e tu non potevi sapere che sarebbe accaduto così
ma chi di loro veramente vuole solo baciarti
con le tue fiamme di infanzia e la tua coperta di mezzanotte
con le tue maniere spagnole e le medicine di tua madre
con a tua bocca di cowboy e le tue note da coprifuoco
chi di loro potrebbe mai resisterti. (Ritornello)

Oh i fattori e gli uomini di affari decisero
di mostrarti dove abitano gli angeli morti
che loro un tempo nascondevano
ma perché hanno scelto te per stare dalla loro parte
come hanno potuto confonderti con un'altra
volevano che tu accettassi la responsabilità della fattoria
ma con il mare ai tuoi piedi e il finto falso allarme
e con il figlio di un teppista stretto fra le tue braccia
come avrebbero mai potuto persuaderti. (Ritornello)

Con la tua memoria di fogli di metallo del vicolo Cannery
e quel tuo marito da giornaletto che prima o poi doveva andare
e la tua gentilezza che adesso non può aiutarti
ma che mostri, oh chi di loro mai pensi ti impiegherebbe
ora tu sei con il tuo ladro sei sulla sua parola
con il tuo sacro medaglione che adesso avvolgi con le dita
e il tuo viso di santa e la tua anima simile a uno spettro
chi di loro ha mai creduto di poterti distruggere. (Ritornello

venerdì 20 agosto 2010

CD a 33 giri

Gli è di fronte, alta e sfrontata, invaghita e indecisa, sicura e senza appigli, coinvolta e sospettosa: il ritmo rallentato e reiterativo del piccolo disco argenteo rotante, sfiorato appena da luce minuscola, sospinge la mente in nebulosa memoria di lumi a soffitto emananti bagliori di paglia, sughero e dischi oscuri, anch'essi rotanti, scalfiti da punte acuminate e graffiati dall'urto degli invitati. Feste senza fine.

domenica 15 agosto 2010

Pioggia che accoglie

Mi allontano dal centro dalla città: la pioggia ha intrappolato le persone, rinchiudendole in auto, case, uffici, negozi, bar, ovunque ci sia riparo e calore. Cammino deciso, aspetto il momento adatto per un’accelerazione: muscoli, tendini e articolazioni rispondono in modo adeguato. Niente fatica, niente sensazioni spiacevoli, niente indolenzimenti. Attraverso le strade con un tale convincimento e una tale decisione che le auto non accennano nemmeno a proteste o lampeggiamenti: si arrestano al mio passaggio, incuriosite dall’evidenza di una meta importante e misteriosa. Il piacere di passare per pozzanghere e rigagnoli, senza timori, fino al fruscio costante e accordato del parco, ai rintocchi ovattati della pioggia sulla superficie del laghetto, al battito del cuore, al soffio leggero del respiro, al brusio della mente, al ronzio dei piccoli animali nascosti. Un buon parco, ben tenuto, con recinti al posto giusto e sentieri ben disegnati. Il castello. Non grande come Central Park, certamente, non tanto grande. Grande abbastanza, comunque, con numerose varianti, ponticelli, giochi d’acqua, pesci, papere e quant’altro. E molta, molta pioggia. Acqua ovunque. Mi chiedo quando una tale inarrestabile camminata potrebbe avere fine. Ci sono altre ore per decidere. La sera è lontana. Devo solo aprire la mente, guardare lontano e camminare.

sabato 7 agosto 2010

Portobello Road, London

Un liberatorio saccheggio a Portobello Road, lo sguardo svincolato dalle basse costruzioni e dalla conseguente ampiezza dell'angolo visuale, in una gimcana disordinata per negozi e bancarelle, mettendo a soqquadro oggetti e presagi, rappresentazioni e ingranaggi, meccanismi e colori, tra strumenti musicali, medaglie, trottole, salvagenti spagnoli, coccarde, decorazioni, specchi, souvenir italiani, stampe, giocattoli di latta, carillon, vasi, pipe, libri, bandiere, orologi, ninnoli, cianfrusaglie, fondi di soffitta, stramberie nobilitate dalla patina del tempo, bronzetti, croste, dischi, megafoni, soprammobili, menù, bracciali e tutto quanto lo scandire lento e continuo dei secondi permette di inquadrare e soppesare, fino a che le esistenze mie e dei miei amici si intricano, sotto il fardello di zaini stipati, nella fatica, nelle membra intorpidite, protette dal severo abitacolo di un taxi (forzato a ripetere il percorso, a rimandare l'arrivo, ad allungare a dismisura la prestazione, come estremo e inconscio antidoto alla temuta possibile rottura di un incanto, di un conforto totale), mentre il cielo oscura e incupisce il rientro in albergo.