martedì 5 febbraio 2013

La cena è stata breve

Fuori l'atmosfera è mutata: mulinelli di neve imperversano scagliando fiocchi ovunque. La strada è quasi impraticabile, ogni cosa è bianca, non esistono colori, il cielo è perso in una luminescenza appena percettibile. Mi dirigo con fastidio all'auto che non vorrei guidare: preferirei entrare nella prima locanda raggiungibile a piedi e dormire quasi subito, sfruttando sensazioni di appagamento dispensate da calore discreto. L'abbassamento brusco della temperatura riporta i pensieri a immagini lontane, felici, tragiche, indimenticabili, insostituibili, quasi parallele, che in una certa maniera mi rendono complice del nulla.

venerdì 1 febbraio 2013

Tornanti

Risalgo con attenzione i ripidi tornanti d'alta montagna, lo sguardo attento, avido di insegne minuscole, di suggerimenti, di un angolo dove trovare un intervallo, un ripensamento, sollievo, soddisfazione del gusto, cibo e bevande, una seggiola comoda, un tavolo dove scrivere senza disturbo, e dell'acqua corrente da raccogliere tra le mani e spandere sul viso a occhi chiusi; una locanda, piccola e poco frequentata. Salame, noci, fette di pane, formaggio, vino e un giaciglio con lenzuola fresche di bucato, dispiegate per l'occasione, e pesanti coperte in cui nascondersi e abbandonarsi, permettendo a sogni d'avventure e di felicità di impossessarsi della mente e di occupare ogni spazio e ogni istante del mio sonno.