mercoledì 22 maggio 2013

Neve di maggio

La neve scende copiosa e benevola, frusciando. Posso prepararmi all'ultimo sforzo, ormai quasi nell'oscurità: intravedo fioche luci dietro i vetri della casa, in fondo, tra gli abeti. Un passo dopo l'altro, con decisione, un respiro dopo l'altro, un ticchettio dopo l'altro, un rintocco dopo l'altro, una pulsazione dopo l'altra, un cristallo dopo l'altro, uno sguardo dopo l'altro, un battito di ciglia dopo l'altro, un pensiero dopo l'altro, un ricordo dopo l'altro, un rimpianto dopo l'altro, un sogno dopo l'altro.
Le mani provano piacere al contatto con l'aria gelata: la chiave nella toppa, il rumore duro del meccanismo ben oliato, lo scatto, il calore della luce e dell'aria, gli indumenti sopra la sedia, fino a rimanere, ansimante, disteso sulla morbida coperta del letto, e subito dopo sotto le coltri, affondato nel cuscino profumato di rose, indifeso contro il sonno pesante che s'impossessa delle membra.