martedì 9 febbraio 2010

Dopo festa

Il cortile ora è silenzioso, inanimato, le tracce delle auto degli amici scompongono in modo statico la ghiaia rastrellata nel pomeriggio, la pioggia è cessata, c'è un buon odore nell'aria e volontà di inspirare a fondo, fino al capogiro. Lampi, tuoni che si allontanano, vento che piega con dolcezza gli alti pini e i fili d'erba. Bagliori quasi senza rumore, le sagome dei monti, sensazione di appagamento inquieto, piacevole e intenso, percezione chiara del trascorrere cadenzato del tempo, mentre la sagoma del padre che non esiste più, da dietro la finestra, appare sovrapponibile agli invisibili persistenti contorni del precedente custode, del sorvegliante di molte feste orsono, del nonno che pareva tanto vecchio e insopportabile.