mercoledì 10 novembre 2010

Frittelle e gesso

Sotto casa, grande giardino senza segreti, nebbia quasi scomparsa. Avverto luce e odori della cena, sono libero: conclusi studio, ripetizione, lista della nonna, lista della mamma; il cancello sprangato. Un po' di freddo alla zona scoperta delle gambe, sotto lo spesso cappotto. Amichevole suono di ghiaia gelata. Sono in casa. Di nuovo bambino. La terrina con l'impasto che aspetta di essere mescolato, a lungo. Anche questa volta il nonno mi concede il privilegio. E' tardi, mi sento stanco. Ma è uno dei miei incarichi preferiti. Dopo cena... frittelle con le mele. Profumo, tepore, piacere. Sonno pesante.
La colazione di fretta. La lunga strada con la cartella di cuoio stracolma. Neve ammucchiata. Aula stipata di banchi. Odore d'inchiostro e di gesso.