mercoledì 6 gennaio 2010

Il mondo degli specchietti retrovisori

Intendo i laterali, il sinistro in particolare, e l'anteriore, visti da dietro. Preciso: gli specchietti dell'auto che ci sta davanti in una fila, quella che ci troviamo a guardare senza volerlo, una sola volta, o più volte. Dipende. Hai a disposizione pochi lineamenti, mutevoli, e qualche dettaglio: gli occhi, l'attaccatura dei capelli o gli occhiali nell'anteriore, bocca o guancia e un po' di naso nel laterale, forse espressioni. Non è spiare, credo, ma osservare in modo distaccato, tuttavia emozionante, è passare attivamente il tempo d'attesa. Ti accorgi che i due punti di vista "segmentari" sembrano appartenere a più persone e non a quel singolo irripetibile volto che, nel suo insieme, non potrai mai vedere, probabilmente. Il fatto che trasmette emozioni è questo: ogni fermata, ogni giorno, permette una conoscenza "a scorci ristretti" diversa, a volte inaspettata, evocatrice di memorie o di progetti.
Si tratta di scorci molto più stimolanti del mondo a rovescio osservabile dietro di noi. Quello sì spiato, e troppo simile alla realtà senza segreti.