martedì 30 marzo 2010

A proposito di Portofino e nuvole

Ci sono andato in bicicletta (solo sei chilometri dal punto di partenza) e sono salito a piedi al faro. La bici l'ho nascosta in un cespuglio vicino al monastero. Lassù, sulla punta, sporto dal muretto protettivo, con il mare a mia disposizione, mi è stato possibile guardare nella giusta direzione e far capire alle nuvole, ben disegnate e sufficientemente grandi (che provavo comunque continuamente a modellare con grande sforzo della mente) quanto la vita terrena dovrebbe essere più simile a ciò che stavo vedendo, piuttosto che a una stanza chiusa, ad articoli senz'anima, a gente sofferente, a tensioni e costrizioni.