venerdì 15 ottobre 2010

Vacanze

Mio padre, ultimo a smettere di lavorare, per principio, ci raggiungeva in vacanza allo stremo delle risorse fisiche e mentali. Era pallido, con la camicia bianca, sperso e, così mi pareva, a disagio tra le magliette colorate e le carnagioni ambrate di chi lo aspettava. Piano piano rifioriva, come per incanto: giorno dopo giorno diveniva più giovane, allegro, abbronzato, figura carismatica dell'albergo, della spiaggia, delle serate e del lungomare. Ogni anno avrei voluto che tutto rimanesse così per sempre: al culmine. Ma ogni anno, implacabili, le vacanze finivano.