sabato 3 luglio 2010

Stesso albergo

Una sera mi accorgo che il suo sguardo è rivolto verso di me. Ci siamo incrociati nello stesso momento. Le accenno un sorriso. Mi ignora. Gli occhi sono dritti nei miei ma stanno vedendo cose lontane, o non stanno vedendo affatto. È una sensazione non spiacevole. Inclino il capo, cerco di attirarne l'attenzione senza eseguire movimenti sbagliati. Riemerge da una specie di intontimento attivo, si accorge di me, sembra, accenna un sorriso, si mette la mano davanti alla bocca, quasi scusandosi, mi sorride di nuovo, sembra, fa una smorfia ed emette un grazioso soffio. Il suo sguardo è divertito.